GLI ANIMALI IN INVERNO

L’inverno è la quarta stagioni dell’anno, compresa fra l’autunno e la primavera, nel nostro emisfero settentrionale è compresa tra il 21 Dicembre e il 21 Marzo. Il primo giorno d’inverno risulta con la giornata più corta e la notte più lunga,in seguito, le ore di luce acquistano progressivamente maggior lunghezza. Altri elementi ricorrenti della stagione invernale sono il freddo e il gelo e spesso la neve. Il paesaggio è privo di colore e gli alberi sono spogli perché sono in riposo vegetativo. Gli animali in inverno vanno in letargo,ma solo alcune specie, infatti, con l’arrivo del gelo il cibo scarseggia ed è difficile sopravvivere e questa è una maniera per riuscire a conservare la temperatura corporea quando le temperature diventano rigide. In pratica, durante il letargo la temperatura corporea degli animali si abbassa e il battito cardiaco decelera, l’animale vive così al rallentatore per diversi mesi, consumando le sue riserve di grasso in attesa del ritorno della primavera. Quando arriva la stagione fredda, alcuni uccelli e animali migrano verso zone più miti,come la rondine, il grillo, il pinguino, la cicogna, la balena, mentre altre specie di animali rimangono sul posto, loro devono accumulare grasso durante i periodi in cui il cibo è abbondante, per rimanere caldi durante l’inverno, alcuni animali infoltiscono la pelliccia  come il lupo, la volpe e i conigli, altri, come l’ermellino o la lepre, cambiano colore per integrarsi meglio nel paesaggio invernale. Le farfalle e molti altri insetti non possono sopravvivere al freddo dell’ inverno, perciò in autunno depositano le uova in luoghi protetti e poi muoiono. In primavera dalle uova nasceranno le larve che poi si trasformeranno in insetti adulti. Gli animali che vanno in letargo in inverno sono le tartarughe, le chiocciole, le formiche, orsi, e alcuni roditori come i pipistrelli, questi animali vanno in letargo più tardi, resistendo ai primi freddi e approfittandone per proseguire a fare scorte di cibo.

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La chiocciola

Le chiocciole sono molto diffuse, siamo abituati a vederle sempre insieme alla loro “casetta”, all’interno della quale si rifugiano quando si sentono intimorite o spaventate e per andare in letargo, popolano diversi habitat e non è raro scorgerle tra i fili d’erba, nei campi e nei boschi. Le chiocciole vivono un po’ dappertutto e nel mondo esistono diverse specie. Le chiocciole hanno due antenne ben visibili che terminano con i due occhi (uno per parte) e due tentacoli tattili. La chiocciola ha anche una bocca, che però rimane più nascosta ed è difficile da notare ad occhio nudo: si trova proprio tra questi due tentacoli ed è munita di minuscoli denti che servono per triturare il cibo prima di ingerirlo, si cibano di vegetali come lattuga, pomodori, frutta, ecc.

Con l’inizio della stagione fredda le chiocciole vanno in letargo, infatti, si nascondono in luoghi riparati e lì si addormentano e chiudono “la porta di casa”, creando una membrana di muco a chiusura del loro guscio. La membrana verrà rotta e la chiocciola uscirà dal proprio guscio solo in primavera, con l’arrivo dei primi caldi e le prime piogge. L’inverno però non è l’unico momento in cui la chiocciola va in letargo, ma anche in estate per l’eccessivo caldo e la mancanza di cibo.

chiocciola in letargo

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La tartaruga

Le tartarughe di terra sono rettili caratterizzati dalla presenza di uno scudo protettivo dorsale, detto carapace, e da un piastrone ventrale. Le testuggini, così chiamate quelle che vivono nella terra, sono docili e pacifiche, non emettono versi e se intercettano fonti di disturbo o possibili minacce, si ritraggono all’interno del carapace. 
Possono essere cresciute come animali domestici, a patto di assicurare loro il giusto spazio e le cure necessarie a soddisfare i loro bisogni, esse possono vivere anche più di 100 anni. Quando le temperature si abbassano troppo, le tartarughe terrestri non riescono più ad ottenere il calore necessario per far funzionare il loro corpo, allora si sceglie un angolino ben riparato dai predatori e lontano dai ristagni d’acqua, di solito sotto lo strato di foglie e in alcuni casi scava una buca sotto terra e lì si addormenta, nell’attesa della primavera.

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La formica

Le formiche sembrano scomparire durante l’inverno, ma non vanno in un vero e proprio letargo, entrano in uno stato di bassa energia chiamato diapausa, rifugiandosi nei nidi, (detti formicai) e riducendo al minimo la loro attività, riuscendo così a superare la stagione fredda. Quando le temperature si rialzano e le condizioni ambientali tornano favorevoli, le vediamo uscire di nuovo. Le formiche sono presenti in tutto il mondo, sono insetti sociali che danno vita a colonie formate da pochi o fino a milioni di formiche che convivono pacificamente e con estrema efficienza grazie a una elevata organizzazione sociale. Infatti sono divise in caste in base al tipo di mansioni da svolgere: la regina depone le uova; i maschi servono per l’accoppiamento; i soldati sono incaricati della difesa del nido; le operaie si occupano di costruire il formicaio e tenerlo pulito, procacciano il cibo e si occupano delle uova fino a sviluppo completato. Le formiche come ogni altro insetto, possiedono tre paia di zampe e il corpo è diviso in testa, torace e addome. Sulla testa sono presenti due antenne e mandibole robuste che in alcuni casi le rendono temibili rivali per altri insetti. Costruiscono i formicai nella terra, spesso alla base di piante o sotto le pietre o altre protezioni, nelle fessure tra muro e pavimentazione o tra la pavimentazione, dato che prediligono posti secchi riparati dalla pioggia e dall’umidità. I formicai sono delle e vere proprie città sotterranee composte da vari cunicoli e stanze, ognuna delle quale serve per uno scopo ben preciso come ad esempio, per l’allevamento delle uova e delle larve, per l’accumulo delle risorse alimentari, camere riservate alla regina e le varie entrate sono custodite da una o più formiche.

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L’orso

Gli orsi sono mammiferi e vivono in regioni montuose e collinari coperte da foreste, ad eccezione dell’orso polare, è presente in America del nord, Europa, e Asia. L’orso è un onnivoro dalle abitudini diurne: durante il giorno riposa mentre al mattino e alla sera si dedica alla ricerca di cibo. Il corpo è tozzo, la testa massiccia, le orecchie arrotondate, gli occhi sono piuttosto piccoli, il muso è allungato, gli arti sono lunghi e forti, ognuno dotato di cinque robusti artigli non retrattili, con una lunghezza anche di 8 cm circa. Gli artigli gli permettono di arrampicarsi sugli alberi e scavare per la ricerca cibo. In caso di necessità e di fuga, l’orso può correre fino a 50 Km/h . Il mantello è generalmente marrone, ma può avere delle variabili dal giallo al grigio-marrone fino al nero. Gli orsi hanno udito ed olfatto molto sviluppati, essi spesso si lasciano guidare principalmente dal loro olfatto, col fiuto possono percepire la presenza del cibo già a diversi chilometri di distanza. Gli orsi sono una delle tante specie che per superare i mesi invernali si trova un rifugio in cui nascondersi e poter andare in letargo. Il letargo di solito inizia circa a metà novembre e termina a marzo. Però quello degli orsi non è un vero e proprio letargo, ma una sorta d’ibernazione o semi-letargo per il periodo invernale, da cui a volte si svegliano, e in questo periodo le femmine partoriscono.

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Il pipistrello

Il pipistrello è un mammifero, le femmine partoriscono un unico cucciolo, il corpo è coperto da peli fitti e morbidi, mentre sul dorso ha un folta pelliccia, gli occhi sono tondi e neri, la bocca piena di denti aguzzi, gli arti superiori sono ricoperti da una membrana e quando le distende inizia a volare, ha un’ apertura alare di 20 cm. Una caratteristica che tutti conoscono e ricordano di questo animale è la curiosa abitudine di dormire testa in giù, avvolto dalla membrana degli arti superiori. Il pipistrello esce in volo di sera per procurarsi il cibo, va a caccia di insetti e altre prede come mosche, zanzare e farfalle notturne che riesce ad acchiappare volando. Durante il giorno, invece, si nasconde dentro grotte, muri di case disabitate ecc., l’importante è che possa contare sempre su un sostegno a cui aggrapparsi. Il suo habitat naturale sono i boschi di conifere e in generale la macchia mediterranea e le praterie. I pipistrelli  cadono in letargo durante l’inverno, per prepararsi al lungo sonno cercano un rifugio sicuro in grotte, edifici abbandonati o nei buchi degli alberi, intere colonie di pipistrelli si dispongono in file ordinate e fitte per farsi caldo a vicenda.

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